{"id":39110,"date":"2020-06-18T18:04:00","date_gmt":"2020-06-18T16:04:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/?post_type=press_release&p=39110"},"modified":"2024-05-28T15:34:27","modified_gmt":"2024-05-28T13:34:27","slug":"oggi-e-la-giornata-mondiale-contro-la-neoplasia-ideata-da-una-rete-internazionale-di-associazioni","status":"publish","type":"press_release","link":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/press-releases\/oggi-e-la-giornata-mondiale-contro-la-neoplasia-ideata-da-una-rete-internazionale-di-associazioni\/","title":{"rendered":"Oggi \u00e8 la Giornata Mondiale contro la neoplasia, ideata da una rete internazionale di associazioni"},"content":{"rendered":"\n
TUMORE DEL RENE: \u201cI CASI IN ITALIA DIMINUISCONO, 800 IN MENO IN 3 ANNI MA IL 30% \u00c8 IN FASE AVANZATA, PI\u00d9 ATTENZIONE AGLI STILI DI VITA SANI\u201dIl calo registrato solo negli uomini per la minore diffusione del fumo di sigaretta. Massimo Di Maio, Segretario AIOM: \u201cL\u2019attivit\u00e0 fisica \u00e8 in grado di ridurre del 22% il rischio di sviluppare la malattia\u201d. Cristina Masini (Oncologia Reggio Emilia): \u201cTerapie mirate efficaci in fase avanzata\u201d<\/em><\/strong><\/p>\n\n\n\n Milano, 18 giugno 2020<\/em> \u2013 Diminuiscono i nuovi casi di tumore del rene in Italia. In tre anni, sono state registrate complessivamente 800 diagnosi in meno, con un calo del 6%. Erano 13.400 nel 2016, ne sono state stimate 12.600 nel 2019. Peraltro la diminuzione riguarda soltanto gli uomini (da 8.900 a 8.100), l\u2019incidenza della neoplasia invece resta costante fra le donne (4.500). Preoccupa l\u2019alto numero di casi scoperti in fase gi\u00e0 avanzata, pari a circa il 30%. E resta la forte resistenza dei cittadini nei confronti della prevenzione primaria (no al fumo, attivit\u00e0 fisica costante e dieta corretta). Nella lotta contro la malattia, infatti gli stili di vita rivestono un ruolo molto importante, in particolare l\u2019attivit\u00e0 fisica. E proprio al movimento \u00e8 dedicata la Giornata Mondiale contro il tumore del rene che si celebra oggi, promossa dall\u2019International Kidney Cancer Coalition<\/em> (IKCC), rete internazionale e indipendente di associazioni di pazienti provenienti da tutto il mondo (ne rappresenta circa 45).<\/p>\n\n\n\n \u201c\u00c8 dimostrato che l\u2019attivit\u00e0 fisica praticata con costanza \u00e8 in grado di ridurre fino al 22% il rischio di sviluppare la malattia \u2013 spiega Massimo Di Maio<\/strong>, Segretario AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Direttore Oncologia dell\u2019Ospedale Mauriziano, Universit\u00e0 degli Studi di Torino -. Non solo. Anche nei pazienti che hanno gi\u00e0 ricevuto la diagnosi, il movimento pu\u00f2 migliorare del 15% i risultati dei trattamenti, riducendo fatigue, ansia e depressione, con un impatto positivo sulla qualit\u00e0 di vita. Si tratta di risultati paragonabili a quelli di un farmaco efficace. Purtroppo, in Italia, ben il 34,5% dei cittadini \u00e8 sedentario e, fra i pazienti con tumore del rene, questa percentuale cresce fino al 75%. Serve pi\u00f9 impegno per far comprendere a tutti i grandi benefici del movimento\u201d. Nel mondo, nel 2018, il cancro del rene ha colpito pi\u00f9 di 403.260 persone. \u201cI principali sintomi sono sangue nelle urine, dolore al fianco e presenza di una massa palpabile a livello addominale, spesso presenti solo in fase metastatica \u2013 afferma Cristina Masini, <\/strong>Dirigente Medico Struttura Complessa Oncologia AUSL Reggio Emilia -. Circa il 60% delle diagnosi \u00e8 casuale e avviene di solito tramite un\u2019ecografia addominale eseguita per altri motivi, senza sintomi specifici. Una casualit\u00e0 che presenta conseguenze positive, perch\u00e9 in questo modo la malattia pu\u00f2 essere individuata precocemente e curata con successo. Se riusciamo a intervenire durante le prime fasi della patologia, le guarigioni superano il 50%. Ma circa il 30% delle diagnosi avviene ancora in stadio avanzato. In questi casi, il tasso di sopravvivenza a 5 anni \u00e8 del 12%, ma in graduale aumento grazie a terapie innovative\u201d. \u201cAd esempio cabozantinib \u2013 sottolinea Cristina Masini \u2013 \u00e8 un nuovo inibitore delle tirosin-chinasi, che ha dimostrato di essere particolarmente efficace nei pazienti in fase metastatica. Svolge un\u2019azione anti-angiogenica, riuscendo a fermare la formazione di vasi sanguigni. Il farmaco, che era gi\u00e0 stato approvato per il trattamento del carcinoma renale avanzato negli adulti precedentemente trattati con terapia anti VEGF, da settembre dello scorso anno, \u00e8 disponibile in Italia anche come trattamento di prima linea\u201d.<\/p>\n\n\n\n Nel nostro Paese vivono pi\u00f9 di 129mila persone con la diagnosi. \u201cNei tumori renali la chemioterapia \u00e8, storicamente, poco efficace \u2013 sottolinea il prof. Di Maio -. Un tempo la nefrectomia totale, cio\u00e8 l\u2019asportazione totale del rene, era un intervento indispensabile, oggi esistono tecniche chirurgiche che risparmiano parte del rene e, in caso di malattia metastatica, l\u2019opportunit\u00e0 della chirurgia si valuta caso per caso. \u00c8 tramontato il vecchio paradigma secondo il quale la massima asportazione di tessuto garantisce le migliori possibilit\u00e0 di cura. Quindi, oggi, abbiamo pi\u00f9 armi da inserire in una strategia di cura che vede chirurgia, radioterapia, terapie mirate e immunoterapia, migliorando in maniera significativa la capacit\u00e0 di gestione complessiva della neoplasia metastatica. L\u2019obiettivo \u00e8 rendere cronica la malattia, garantendo una buona qualit\u00e0 di vita. Inoltre, la collaborazione multidisciplinare tra chirurghi, urologi, oncologi medici, radioterapisti, anatomopatologi, psico-oncologi e medici nucleari non deve essere pi\u00f9 un\u2019opzione ma un obbligo. Purtroppo sono ancora pochi sul territorio i team multidisciplinari dedicati, sul modello delle Breast Unit per il carcinoma della mammella. Da una medicina basata sul singolo specialista si deve arrivare alla scelta della migliore terapia attraverso la discussione condivisa e il confronto tra pi\u00f9 professionisti\u201d.<\/p>\n\n\n\n \u201cAnsia, depressione, disturbi del sonno e pi\u00f9 in generale distress emozionale sono frequenti fra i pazienti oncologici, inclusi quelli colpiti da tumore del rene \u2013 spiega Anna Costantini<\/strong>, Direttore Psico-Oncologia Ospedale Sant\u2019Andrea di Roma \u2013. Devono essere individuati precocemente per il loro effetto negativo, se non trattati, su qualit\u00e0 della vita, aderenza ai trattamenti, decorso della malattia e soddisfazione per le cure. Identificare pazienti a rischio di sofferenza emozionale permette di intervenire con programmi specifici di supporto psiconcologico nei reparti di oncologia, efficaci sia sulla sintomatologia ansioso depressiva, evitandone la cronicizzazione, sia sul miglioramento delle abilit\u00e0 di coping (fronteggiamento) verso la malattia, con conseguente rinforzo delle risorse interne ed esterne del malato e della sua famiglia. Un\u2019indagine condotta nel 2018 dall\u2019International Kidney Cancer Coalition<\/em>, che ha coinvolto 1.400 pazienti con tumore del rene e 583 caregiver di 43 Paesi, ha evidenziato che bene il 96% dei malati riferisce che la malattia ha avuto un impatto psicosociale, ma solo il 50% ne ha parlato con il clinico. Da qui l\u2019importanza di un approccio multidisciplinare per far emergere i bisogni non corrisposti di supporto\u201d. \u201cIl bisogno di salute del paziente con una diagnosi di neoplasia \u00e8 superiore a quello della popolazione generale \u2013 continua la prof.ssa Costantini -. E persiste a lungo nel tempo, alla luce delle caratteristiche peculiari delle patologie oncologiche, dei loro effetti e delle specifiche esigenze terapeutiche ed assistenziali. Il concetto di guarigione psicologica non coincide sempre con quella fisica. E l\u2019aiuto della psiconcologia consente ai pazienti, anche nei casi in cui non \u00e8 possibile guarire dal tumore, di recuperare una qualit\u00e0 di vita piena e soddisfacente, forse diversa dal prima della malattia ma non meno significativa da un punto di vista esistenziale e relazionale\u201d.<\/p>\n\n\n\n \u201cLa pandemia dovuta al Covid-19 ha messo a dura prova le persone colpite dal cancro, che sono pazienti fragili per definizione \u2013 continua il prof. Di Maio -. Nei reparti sono state adottate molte precauzioni per tutelarli e i programmi di consegna domicilio dei farmaci orali, utilizzati anche dai cittadini con tumore del rene, hanno consentito di ridurre l\u2019accesso agli ospedali e il rischio di contagio. Si tratta di iniziative molto importanti per garantire la continuit\u00e0 terapeutica. Durante la pandemia, questi pazienti sono stati seguiti anche a casa, attraverso la telemedicina e la consulenza telefonica\u201d.<\/p>\n\n\n\n In questo contesto, Ipsen aveva lanciato un servizio di consegna a domicilio su tutto il territorio nazionale del suo farmaco oncologico orale per i pazienti con carcinoma renale, per cercare di garantire la continuit\u00e0 terapeutica a pazienti oncologici.<\/p>\n\n\n\n La Giornata Mondiale contro il tumore del rene \u00e8 un\u2019occasione per ridurre i confini e migliorare la collaborazione tra associazioni dei pazienti, societ\u00e0 scientifiche e istituzioni a livello globale. \u201cL\u2019obiettivo \u00e8 avviare un processo di sensibilizzazione sulle regole della prevenzione, sui sintomi e sui fattori di rischio di questa neoplasia \u2013 conclude il prof. Di Maio -. Oltre alla sedentariet\u00e0, vi sono altre abitudini da correggere. Al fumo di sigaretta \u00e8 attribuibile circa il 40% dei casi nei maschi e il 25% nelle donne. La diminuzione delle diagnosi negli uomini, registrata negli ultimi anni, \u00e8 riconducibile proprio alla minore diffusione del tabagismo in questa parte della popolazione. Al contrario le donne continuano a fumare, da qui l\u2019incidenza stabile nelle cittadine. Un ruolo particolare \u00e8 attribuito anche al sovrappeso, a cui va ricondotto un quarto delle diagnosi. Un dato preoccupante se consideriamo che il 31,6% dei cittadini over 18 \u00e8 in eccesso di peso e il 10,9% obeso. \u00c8 stato stimato un incremento del rischio pari al 24% negli uomini e al 34% nelle donne per ogni aumento di 5 punti dell\u2019indice di massa corporea. La lotta contro il cancro del rene parte dalla prevenzione e un ruolo chiave \u00e8 svolto dalle campagne di sensibilizzazione e informazione\u201d.<\/p>\n\n\n\n Ufficio stampa<\/p>\n\n\n\n Intermedia<\/p>\n\n\n\n