{"id":38562,"date":"2023-10-27T10:00:00","date_gmt":"2023-10-27T08:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/?post_type=press_release&p=38562"},"modified":"2024-04-10T11:54:55","modified_gmt":"2024-04-10T09:54:55","slug":"ipsen-lancia-il-docufilm-rising-to-the-challenge-life-after-stroke","status":"publish","type":"press_release","link":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/press-releases\/ipsen-lancia-il-docufilm-rising-to-the-challenge-life-after-stroke\/","title":{"rendered":"Ipsen lancia il docufilm \u201cRising to the Challenge \u2013 Life After Stroke\u201d"},"content":{"rendered":"\n
<\/strong>Milano, 27 ottobre 2023 \u2013 <\/em><\/strong>Oggi l\u2019ictus rappresenta la seconda causa di morte e si \u00e8 osservato che la prevalenza tra gli adulti di et\u00e0 superiore ai venticinque anni \u00e8 rilevante: stime recenti suggeriscono che 1 persona su 42<\/sup> ne sar\u00e0 colpita nel corso della sua vita. Questi sono solo alcuni dei dati presentati nel documentario \u201cRising to the challenge \u2013 Life after stroke<\/em><\/strong>\u201d, realizzato da Ipsen in collaborazione con Reuters, disponibile Affrontare le Sfide, La vita dopo l\u2019Ictus (Rising to Challenge, Life After Stroke) \u2013 YouTube<\/a> con l\u2019obiettivo di richiamare l\u2019attenzione sull\u2019importanza della riabilitazione post-ictus per recuperare una buona qualit\u00e0 di vita.<\/p>\n\n\n\n \u201cMi chiamo Diana, ho 43 anni, sono portoghese e vivo a Sintra, ho fatto la giornalista fino a 8 anni fa, quando ho avuto un ictus, nel giorno dell\u2019anniversario del mio matrimonio. Mio marito ha chiamato il 911, ma non hanno capito subito che si trattava di un ictus, ero troppo giovane, avevo solo 34 anni<\/em>\u2026\u201d \u2013 comincia cos\u00ec il documentario, con la storia di Diana che testimonia l\u2019importanza della riabilitazione post-ictus per riprendere una vita sociale e la quotidianit\u00e0 \u2013 \u201cRicordo di essermi svegliata con un fortissimo mal di testa e il primo pensiero \u00e8 stato: sono sopravvissuta per ridurmi cos\u00ec? Non potevo muovermi, non potevo pi\u00f9 fare nulla<\/em>\u201d.<\/p>\n\n\n\n I disturbi a cui vanno incontro coloro che sono sopravvissuti ad un ictus sono numerosi e hanno un impatto sulla vita quotidiana con difficolt\u00e0 nella ripresa del lavoro e nelle attivit\u00e0 sociali.<\/p>\n\n\n\n Per comprendere l\u2019impatto dal punto di vista economico e sociale, si stima che il costo sostenuto dal servizio sanitario <\/strong>nazionale per la gestione di un evento acuto <\/strong>di ictus sia di circa 10mila euro3<\/sup><\/strong>. Il costo medio per la disabilit\u00e0<\/strong> legata all\u2019ictus ammonta a 30mila euro all\u2019anno<\/strong> \u2013 per ciascun paziente \u2013 compresi sia i costi diretti a carico del sistema sanitario sia quelli indiretti a carico dei caregiver, familiari, etc4<\/sup>.<\/p>\n\n\n\n L\u2019impatto sanitario ed economico legato alla gestione del post-ictus \u00e8 enorme, per questo \u00e8 fondamentale \u2013 come confermano anche gli esperti nel documentario \u2013 ricevere una diagnosi tempestiva per garantire al paziente un percorso di cura e di riabilitazione adeguato alle proprie esigenze.<\/p>\n\n\n\n \u201cIn Italia, le persone che hanno avuto un ictus rappresentano circa l\u20191,5% della popolazione (circa un milione3<\/sup>) \u2013 <\/em>dichiara Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria dell\u2019Universit\u00e0 di Roma \u201cTor Vergata\u201d <\/strong>\u2013 \u201cIl maggior onere economico e sociale \u00e8 dovuto allo sviluppo delle complicazioni post-ictus, tra cui la spasticit\u00e0 che, purtroppo, spesso non viene diagnosticata e questo impedisce a molti pazienti di accedere alle cure necessarie. Se abbiamo raggiunto ottimi risultati per il trattamento sanitario nella fase acuta, \u00e8 altrettanto necessario garantire la continuit\u00e0 di cura nella fase successiva, cos\u00ec da ottenere vantaggi in termini di miglioramento della qualit\u00e0 della vita dei pazienti ma anche in termini economici e gestionali\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n \u201c\u00c8 necessario che i pazienti con spasticit\u00e0 post-ictus ricevano una diagnosi corretta e tempestiva per seguire il percorso di trattamento pi\u00f9 adeguato. \u2013 <\/em>spiega Danilo Toni<\/strong>, Neurologo, Professore Associato all\u2019Universit\u00e0 La Sapienza di Roma, Neurologo e Direttore Unit\u00e0 di Trattamento Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma, Past President di ISA-AII<\/strong> \u2013 Nel Lazio abbiamo creato un network che mette insieme le Stroke Unit, i Centri di Riabilitazione e i Neurologi territoriali con l\u2019obiettivo di tracciare i pazienti dopo le dimissioni, in modo che la spasticit\u00e0 venga individuata e trattata il prima possibile. La nostra ambizione \u00e8 quella di individuare degli indicatori predittivi della spasticit\u00e0 in modo che sin dalla fase acuta si possa stabilire il giusto percorso di cura e di riabilitazione\u201d<\/em>.<\/p>\n\n\n\n \u201cNella giornata dedicata in tutto il mondo alla sensibilizzazione contro l\u2019ictus cerebrale non dobbiamo trascurare l\u2019importanza di un\u2019adeguata informazione, oltre che sulla prevenzione e la cura, anche su ci\u00f2 che accade dopo la fase acuta. \u2013 sostiene Nicoletta Reale, Past President <\/strong><\/em>di A.L.I.Ce. Italia (Associazione per la lotta all\u2019ictus cerebrale)<\/em><\/strong> \u2013 \u201cCome associazione, impegnata su tutto il territorio nazionale, il nostro obiettivo \u00e8 quello di supportare le persone colpite da questa malattia, i loro familiari e i caregiver nel recupero post-ictus. \u00c8 fondamentale promuovere percorsi idonei e omogenei su tutto il territorio che includano la prevenzione, la diagnosi e la cura, ma anche la riabilitazione, in quanto miglioramenti delle funzioni colpite sono sempre possibili\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n <\/em>\u201cIl nostro impegno in Ipsen va oltre la ricerca: crediamo fermamente che per migliorare il percorso di riabilitazione delle oltre 40.000 persone con spasticit\u00e0 post-ictus sia necessario collaborare attivamente con gli interlocutori del settore. \u2013 <\/em>ha commentato Paola Mazzanti Medical & Regulatory Affairs Director<\/strong> \u2013 \u201cQuesta sinergia \u00e8 fondamentale per garantire a tutti di poter accedere tempestivamente al corretto trattamento e ad una riabilitazione di qualit\u00e0. Insieme, possiamo lavorare per migliorare la salute e il benessere delle persone, affrontando le sfide in ambito medico in modo pi\u00f9 efficace e sostenibile\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n In Italia, ogni anno, sono colpite da ictus circa 100mila persone, e tra queste oltre 45 mila presentano come conseguenza disturbi neurologici spesso invalidanti, come la spasticit\u00e0 che si manifesta gi\u00e0 a tre mesi dall\u2019evento acuto in circa il 19% dei casi fino al 38% dei casi dopo 12 mesi.<\/p>\n\n\n\n I trattamenti riabilitativi, soprattutto se intrapresi precocemente, possono favorire un ripristino di molte delle funzioni compromesse permettendo il recupero di una qualit\u00e0 di vita accettabile. Ad oggi per\u00f2 solo il 18% dei pazienti che sopravvivono a un ictus riceve una diagnosi di spasticit\u00e0 e soltanto 5.000 beneficiano del corretto trattamento farmacologico.<\/p>\n\n\n\n <\/a><\/p>\n\n\n\n Bibliografia:<\/p>\n\n\n\n 1.Rapporto 2018 sull\u2019ictus in Italia. Osservatorio Ictus Italia 18V0528 [SusAltea] imp BIS.indd (quotidianosanita.it)<\/a><\/p>\n\n\n\n
Solo quest\u2019anno, si prevede che oltre 13 milioni di persone in tutto il mondo avranno un ictus, di questi 8,2 milioni sopravvivranno3<\/sup>.<\/p>\n\n\n\n