a<\/sup> settimana, con una diminuzione dell\u2019ALP del 41% con elafibranor rispetto al placebo.<\/p>\n\n\n\n\u201cQuando trattiamo la colangite biliare primitiva, il nostro primo obiettivo \u00e8 controllare efficacemente la progressione della malattia, che potrebbe portare all\u2019insufficienza epatica. I risultati dello studio ELATIVE forniscono dati convincenti, a supporto di elafibranor che pu\u00f2 consentirci di raggiungere questo obiettivo evidenziando un beneficio terapeutico altamente significativo e potenzialmente associato a migliori risultati clinici<\/em>\u201c, ha affermato il dottor Christopher Bowlus, Professor of Gastroenterology and Hepatology, University of California Davis, U.S<\/strong>. \u201cInoltre, i nostri pazienti hanno bisogno di trovare beneficio dai pesanti sintomi della PBC, in particolare chi \u00e8 gravato da un prurito di grado moderato e grave. I dati dello studio ELATIVE hanno dimostrato un possibile miglioramento del prurito nei pazienti trattati con elafibranor rispetto a quelli trattati con placebo. Nel complesso, questi dati suggeriscono che elafibranor potrebbe offrire una nuova opportunit\u00e0 per trattare efficacemente la PBC<\/em>\u201c.<\/p>\n\n\n\nELATIVE ha valutato l\u2019effetto di elafibranor sul prurito grave utilizzando tre diversi strumenti di misurazione a disposizione dei pazienti:<\/p>\n\n\n\n
\nla riduzione del prurito osservata con elafibranor rispetto a placebo e valutata attraverso il questionario \u201cPBC Worst Itch NRS\u201d non \u00e8 risultata statisticamente significativa (media LS, \u2013 1.93 rispetto a -1.15; differenza, -0.78; IC 95%, da -1.99 a 0.42; P=0.20);<\/li>\n\n\n\n maggiori riduzioni del prurito con elafibranor rispetto a placebo alla 52a<\/sup> settimana sono state osservate utilizzando il questionario \u201cPBC-40 quality of life\u201d (differenza media LS -2.3; IC 95%, da -4.0 a -0.7) e con il punteggio totale del prurito 5-D (differenza media LS, -3.0 IC 95%, da -5.5 a -0.5).<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n\u201cQuesti risultati suggeriscono che elafibranor potrebbe essere un trattamento efficace come opzione terapeutica di seconda linea in grado di modificare il paradigma terapeutico della PBC<\/em>\u201c, ha affermato Christelle Huguet, Executive Vice President e Head of Research and Development in Ipsen.<\/strong> \u201cI dati dello studio ELATIVE ci hanno permesso di comprendere meglio come gestire efficacemente sia la progressione della malattia sia la relativa sintomatologia che ancora grava su molte persone che vivono con PBC. Non sarebbe stato possibile studiare il potenziale di nuovi trattamenti, senza il coinvolgimento dei pazienti, delle loro famiglie e dei loro caregiver, ai quali siamo immensamente grati.<\/em><\/p>\n\n\n\nLa Colangite Biliare Primitiva (PBC) \u00e8 una malattia epatica rara, autoimmune, colestatica, che colpisce principalmente le donne (circa nove donne per ogni uomo). Un accumulo di bile e tossine (colestasi) e un\u2019infiammazione cronica provocano fenomeni fibrotici irreversibili sotto forma di cicatrici all\u2019interno del fegato con distruzione dei dotti biliari. \u00c8 una condizione cronica che pu\u00f2 peggiorare nel tempo se non trattata in modo efficace, portando al trapianto di fegato e, in alcuni casi, alla morte prematura. La PBC ha un impatto notevole sulla vita quotidiana delle persone con sintomi debilitanti, tra cui pi\u00f9 comunemente il prurito e faticabilit\u00e0. Attualmente, non sono disponibili trattamenti approvati in grado di gestire efficacemente sia la progressione della malattia sia i sintomi che impattano sulla vita del paziente.<\/p>\n\n\n\n
\u201cConvivere con la PBC pu\u00f2 essere estremamente impegnativo per molte persone. Si vive quotidianamente con la paura che la malattia progredisca e occorre gestire al meglio il peso dei sintomi, che a volte possono essere cos\u00ec debilitanti da richiedere uno sforzo immane per andare avanti<\/em>\u201c, ha spiegato Mo Christie, Head of Patient Services, della PBC Foundation, UK<\/strong>. \u201cCome persona che vive con la PBC, apprezzo che medici, pazienti e famiglie vogliano comprendere cosa significhi convivere con una condizione incurabile e quale impatto questa condizione possa avere quotidiano. \u00c8 di vitale importanza nel dialogo con i nostri medici, poter aver accesso a tutte le informazioni, le cure e i farmaci efficaci disponibili.<\/em><\/p>\n\n\n\nElafibranor \u00e8 stato ben tollerato nello studio. Percentuali simili di pazienti nel gruppo di trattamento e nel gruppo placebo hanno manifestato eventi avversi, eventi avversi correlati al trattamento, eventi avversi gravi o eventi avversi che hanno portato all\u2019interruzione dello stesso. Gli eventi avversi che si sono verificati con frequenza nel >10% dei pazienti trattati con elafibranor rispetto al placebo includevano dolore addominale, diarrea, nausea e vomito. Elafibranor ha un profilo di sicurezza ben documentato in un\u2019ampia popolazione di pazienti coerente con i dati di sicurezza raccolti nei precedenti studi su elafibranor in altre indicazioni, inclusa la steatoepatite non-alcolica (Non -Alcoholic steatohepatitis, NASH).<\/p>\n\n\n\n
\u201cLe persone con colangite biliare primitiva necessitano di nuove opzioni terapeutiche che permettano di controllare l\u2019evoluzione della malattia che altrimenti potrebbe portare ad un\u2019insufficienza epatica\u201d<\/em> ha commentato il Prof. Marco Carbone, studioso di malattie autoimmuni del fegato presso l\u2019Universit\u00e0 di Milano-Bicocca.<\/strong><\/p>\n\n\n\n\u201cI risultati dello studio ELATIVE hanno dimostrato che elafibranor pu\u00f2 avere un impatto significativo sulla progressione della malattia e sui sintomi che quando presenti possono essere estremamente debilitanti, in particolar modo il prurito. Si tratta di un risultato importante per tutta la comunit\u00e0 scientifica e per i pazienti che potrebbero beneficiare di un nuovo trattamento in grado migliorare qualit\u00e0 di vita e rallentare la progressione della malattia.\u201d<\/em><\/p>\n\n\n\n\u201cCome specialista da anni impegnata nelle malattie epatiche, ho accolto con interesse i risultati dello studio ELATIVE che offrono alla comunit\u00e0 scientifica e alle persone con PBC una nuova opzione per il trattamento di questa rara patologia cronica che colpisce prevalentemente le donne tra i 40 e i 60 anni, rappresentando ancora oggi una sfida clinica\u201d<\/em> ha commentato Vincenza Calvaruso, prof. associato in gastroenterologia e specialista in gastroenterologia ed epatologia presso l\u2019azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico P. Giaccone di Palermo<\/strong> \u201cElafibranor ha le potenzialit\u00e0 per rispondere a un bisogno ancora insoddisfatto e ha dimostrato di essere efficace sia sulla progressione della malattia, sia sui sintomi ad essa associati, che impattano in maniera significativa sulla quotidianit\u00e0 delle persone con PBC\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\nI dati derivanti dal trial ELATIVE vengono utilizzati a supporto delle richieste sottomesse alle autorit\u00e0 regolatorie di tutto il mondo per l\u2019autorizzazione di elafibranor come trattamento per la PBC.<\/p>\n\n\n\n
ELATIVE <\/strong>ELATIVE \u00e8 uno studio clinico multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di Fase III, con una fase diestensione a lungo termine in aperto (NCT03124108). Nello studio ELATIVE si sono valutate l\u2019efficacia e la sicurezza di elafibranor 80 mg somministrato una volta al giorno rispetto al placebo per il trattamento di pazienti con PBC con risposta inadeguata o intolleranza all\u2019acido ursodesossicolico (UDCA), l\u2019attuale terapia di prima linea. Lo studio ha arruolato 161 pazienti che sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere elafibranor 80 mg una volta al giorno o placebo. I pazienti con una risposta inadeguata all\u2019UDCA continuano a ricevere l\u2019UDCA in combinazione con elafibranor o placebo, mentre i pazienti intolleranti a UDCA ricevono solo elafibranor o placebo.<\/p>\n\n\n\nElafibranor <\/strong>Elafibranor \u00e8 un primo doppio agonista alfa\/delta (\u03b1,\u03b4) del recettore attivato dai perossisomi (PPAR), con assunzione orale giornaliera, attualmente in fase di studio come trattamento per i pazienti affetti da PBC, una rara malattia epatica. L\u2019attivazione concomitante dei recettori \u03b1 e \u03b4 permette di raggiungere diversi target implicati nella fisiopatologia della malattia quali l\u2019infiammazione, la colestasi e la fibrosi. Nel 2019, elafibranor ha ottenuto la designazione di Breakthrough Therapy dalla FDA negli adulti con PBC e risposta inadeguata all\u2019UDCA. Elafibranor non ha ancora ricevuto l\u2019approvazione da parte delle autorit\u00e0 regolatorie in nessuna Paese del mondo.<\/p>\n\n\n\n<\/h5>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"","protected":false},"author":42,"template":"","categories":[56],"tags":[],"class_list":["post-38553","press_release","type-press_release","status-publish","has-post-thumbnail","hentry","category-comunicato-stampa","entry"],"acf":[],"yoast_head":"\nIpsen nella colangite biliare primitiva<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n\t \n