La Commissione Europea ha approvato cabozantinib in associazione con nivolumab nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato
- L’approvazione si basa sui dati dello studio di fase 3 CheckMate-9ER, recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine1
- I dati dello studio indicano che cabozantinib in associazione con nivolumab ha raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione mediana e ha significativamente migliorato le percentuali di sopravvivenza globale e controllo di malattia con un più basso tasso di discontinuazione rispetto a sunitinib1
- Questi dati sono in linea con i benefici di efficacia in tutti i sottogruppi chiave di pazienti1
Milano, 31 Marzo 2021 – Ipsen (Euronext: IPN; ADR: IPSEY) ha annunciato che la Commissione Europea (EC) ha approvato cabozantinib in associazione con nivolumab di Bristol Myers Squibb per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato (aRCC). Questa decisione segna la prima approvazione di cabozantinib in associazione con un’altra terapia nell’U.E. e la terza indicazione per cabozantinib nel carcinoma a cellule renali (RCC).
“L’approvazione odierna della Commissione Europea per l’uso di cabozantinib in associazione con nivolumab fornisce un’importante nuova opzione di trattamento di prima linea per i pazienti che convivono con il carcinoma a cellule renali avanzato”, ha affermato Howard Mayer, Executive Vice President and Head of Research and Development, Ipsen. “In Ipsen, siamo orgogliosi che questa nuova opzione di trattamento, ora approvata, non solo risponda a benefici chiave di efficacia ma anche al bisogno di preservare la qualità di vita nei pazienti. Guardiamo ora alla collaborazione con un’ampia gamma di stakeholders europei per portare questa combinazione, unica nel suo genere, ai pazienti eleggibili che convivono con il carcinoma a cellule renali avanzato“.
L’approvazione della Commissione Europea si basa sui risultati dello studio di fase 3 CheckMate-9ER, presentati al Presidential Symposium dell’European Society for Medical Oncology (ESMO) Virtual Congress 2020 e pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) del 3 marzo 2021. Nello studio, cabozantinib in associazione con nivolumab ha dimostrato significativi miglioramenti per tutti gli endpoint di efficacia.
Nei pazienti che hanno ricevuto la combinazione, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana, endpoint primario dello studio, è raddoppiata rispetto ai pazienti che hanno ricevuto sunitinib in monoterapia: 16,6 mesi rispetto a 8,3 mesi (HR 0,51; IC 95%: 0,41 – 0,64; p < 0,0001).1 Anche la sopravvivenza globale (OS) ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi, riducendo il rischio di morte del 40% rispetto a sunitinib (HR 0,60; IC 98,89%: 0,40 – 0,89; p = 0,001; OS mediana non raggiunta nei due bracci).1
Inoltre, cabozantinib in associazione con nivolumab ha dimostrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) superiore, con il doppio dei pazienti che hanno risposto rispetto a sunitinib (55,7% vs 27,1%; p < 0,0001) e l’8,0% rispetto al 4,6% ha ottenuto una risposta completa.1
Risultati chiave di efficacia erano coerenti sia tra i gruppi di rischio secondo l’International Metastatic Renal Cell Carcinoma Database Consortium (IMDC) che tra sottogruppi di PD-L1.1
La combinazione è stata ben tollerata e rifletteva i profili di sicurezza noti dei componenti immunoterapico e inibitore tirosin-chinasico in prima linea di aRCC.1
Ulteriori dati dello studio CheckMate-9ER sono stati presentati a febbraio al Genitourinary Cancers Symposium dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) 2021. Questi dati evidenziavano un’efficacia superiore e sostenuta di cabozantinib in associazione con nivolumab rispetto a sunitinib per il trattamento di prima linea di aRCC con un follow-up mediano di 23,5 mesi, così come risultati che suggerivano esiti significativamente migliori della qualità di vita legata alla salute (HRQoL) per la combinazione rispetto a sunitinib.2,3
Questi dati di HRQoL, anch’essi inclusi nella recente pubblicazione sul NEJM, hanno dimostrato che la combinazione era associata ad un minore carico di trattamento, una riduzione del rischio di deterioramento confermato nella HRQoL e una riduzione dei sintomi correlati alla malattia rispetto a sunitinib.1,3
“L’associazione di nivolumab con cabozantinib unisce due farmaci comprovati per il carcinoma a cellule renali avanzato che assieme, nello studio CheckMate-9ER, hanno mostrato un’efficacia superiore per tutti gli endpoint chiave e i sottogruppi di pazienti, rispetto a sunitinib. Inoltre, il profilo di sicurezza di questa associazione è risultato gestibile secondo i protocolli noti, portando a un basso tasso di discontinuazioni correlate al trattamento“, ha aggiunto il Prof. Marc-Oliver Grimm, M.D., Professor of Medicine and Urology Department Head, Jena University Hospital. “Con l’approvazione odierna, i clinici nell’Unione Europea potranno offrire ai pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato un’ulteriore terapia di combinazione che può aiutarli ad ottenere un controllo precoce della loro malattia e migliorare gli esiti di sopravvivenza”.
Questa approvazione permette la commercializzazione di cabozantinib in associazione con nivolumab per questa indicazione in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea, in Norvegia, Liechtenstein e Islanda.
Ipsen e i suoi partner hanno condiviso i dati di CheckMate-9ER con le Autorità Regolatorie in tutto il mondo.
A gennaio 2021, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato cabozantinib in associazione con nivolumab per il trattamento di prima linea di pazienti con aRCC.
Ipsen ringrazia i pazienti e gli sperimentatori coinvolti nello studio clinico CheckMate-9ER.
Il carcinoma a cellule renali
Ogni anno, si registrano in tutto il mondo più di 400.000 nuove diagnosi di tumore del rene.4 Il carcinoma a cellule renali (RCC) è il più comune tipo di tumore del rene, costituendo circa il 90% dei casi.5,6 Il carcinoma a cellule renali è due volte più frequente negli uomini e i pazienti maschi rappresentano più dei due terzi delle morti.4 Se diagnosticato in stadio iniziale, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è elevato, ma nei pazienti con RCC avanzato o metastatico all’ultimo stadio il tasso di sopravvivenza è molto più basso, pari a circa il 12%, per il quale al momento non esistono cure.7,8
Lo studio CheckMate-9ER
CheckMate-9ER è uno studio in aperto, randomizzato, multi-nazionale, di fase 3, che ha valutato pazienti con RCC avanzato o metastatico non precedentemente trattati. In totale, 651 pazienti (23% a rischio favorevole, 58% a rischio intermedio, 20% a rischio sfavorevole; 25% PD-L1 ≥ 1%) sono stati randomizzati a ricevere cabozantinib più nivolumab (n = 323) vs. sunitinib (n = 328). L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Endpoint secondari includono la sopravvivenza globale (OS) e il tasso di risposta obiettiva (ORR). L’analisi primaria di efficacia ha confrontato la duplice combinazione rispetto a sunitinib in tutti i pazienti randomizzati. Lo studio è sponsorizzato da Bristol Myers Squibb e Ono Pharmaceutical Co e co-finanziato da Exelixis, Ipsen e Takeda Pharmaceutical Company Limited.
Cabozantinib
Cabozantinib è attualmente approvato in 57 Paesi, compresi gli Stati Membri dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Norvegia, il Liechtenste, l’Islanda, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera, la Corea del Sud, il Canada, il Brasile, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Macau, la Giordania, il Libano, la Federazione Russa, l’Ucraina, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, la Serbia, Israele, il Messico, il Cile, il Perù, Panama, Guatemala, Repubblica Dominicana, Ecuador e Tailandia per il trattamento del RCC avanzato negli adulti precedentemente trattati con terapia contro il fattore di crescita dell’endotelio vascolare VEGF; negli Stati Membri dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Norvegia, il Liechtenstein, l’Islanda, il Canada, l’Australia, il Brasile, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Libano, la Giordania, la Federazione Russa, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, Israele, il Messico, il Cile, Perù, Panama, Guatemala, Repubblica Dominicana, Ecuador e Tailandia per il trattamento del RCC avanzato in adulti naïve al trattamento a rischio “intermediate-poor”; e negli Stati Membri dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Norvegia, il Liechtenstein, l’Islanda, il Canada, l’Australia, la Svizzera, l’Arabia Saudita, la Serbia, Israele, Taiwan, Hong Kong, la Corea del Sud, Singapore, la Giordania, la Federazione Russa, la Turchia, Libano, gli Emirati Arabi Uniti, Perù, Panama, Guatemala, Cile, Repubblica Dominicana, Ecuador e Tailandia per HCC negli adulti precedentemente trattati con sorafenib.
Raccomandazioni dettagliate per l’uso di cabozantinib sono descritte nel Summary of Product Characteristics (SmPC) e nel sito U.S. Prescribing Information (PI).
Cabozantinib è commercializzato da Exelis, Inc. negli Stati Uniti e da Takeda Pharmaceutical Company Limited in Giappone.
Ipsen possiede i diritti esclusivi per la commercializzazione di cabozantinib fuori dagli Stati Uniti e dal Giappone.
Ipsen
Ipsen è un’azienda biofarmaceutica globale di medie dimensioni, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni innovative in oncologia, malattie rare e neuroscienze; ed è presente anche nel settore Consumer Healthcare.
Con un fatturato di più di 2,5 miliardi di euro nel 2020, Ipsen vanta una presenza commerciale in oltre 115 Paesi.
La Ricerca e Sviluppo di Ipsen è basata sull’utilizzo di piattaforme tecnologiche innovative e differenziate presenti all’interno dei maggiori centri biotecnologici e di life sciences (Paris-Saclay, Francia; Oxford, U.K.; Cambridge, U.S., Shangai, Cina).
Il Gruppo impiega circa 5.700 dipendenti a livello globale.
Ipsen è quotata in borsa a Parigi (Euronext: IPN) e negli Stati Uniti attraverso uno Sponsored Level I American Depositary Receipt program (ADR: IPSEY). Per maggiori informazioni www.ipsen.com.
Per informazioni:
Investors
Craig Marks
+44 (0) 7584 349 193
Adrien Dupin de Saint-Cyr
+33 1 58 33 55 34
Media
Giovanni Asta
Head of Global Franchises Communication
+39 335 744 07 34
Ipsen—Cautionary Note Regarding Forward-Looking Statements
The forward-looking statements, objectives and targets contained herein are based on the Group’s management strategy, current views and assumptions. Such statements involve known and unknown risks and uncertainties that may cause actual results, performance or events to differ materially from those anticipated herein. All of the above risks could affect the Group’s future ability to achieve its financial targets, which were set assuming reasonable macroeconomic conditions based on the information available today. Use of the words “believes”, “anticipates” and “expects” and similar expressions are intended to identify forward-looking statements, including the Group’s expectations regarding future events, including regulatory filings and determinations. Moreover, the targets described in this document were prepared without taking into account external growth assumptions and potential future acquisitions, which may alter these parameters. These objectives are based on data and assumptions regarded as reasonable by the Group. These targets depend on conditions or facts likely to happen in the future, and not exclusively on historical data. Actual results may depart significantly from these targets given the occurrence of certain risks and uncertainties, notably the fact that a promising product in early development phase or clinical trial may end up never being launched on the market or reaching its commercial targets, notably for regulatory or competition reasons and also taking into consideration assessment delays of certain clinical trials in light of the ongoing COVID-19 pandemic. The Group must face or might face competition from generic products that might translate into a loss of market share. Furthermore, the Research and Development process involves several stages each of which involves the substantial risk that the Group may fail to achieve its objectives and be forced to abandon its efforts with regards to a product in which it has invested significant sums. Therefore, the Group cannot be certain that favorable results obtained during pre-clinical trials will be confirmed subsequently during clinical trials, or that the results of clinical trials will be sufficient to demonstrate the safe and effective nature of the product concerned. There can be no guarantees a product will receive the necessary regulatory approvals or that the product will prove to be commercially successful. If underlying assumptions prove inaccurate or risks or uncertainties materialize, actual results may differ materially from those set forth in the forward-looking statements. Other risks and uncertainties include but are not limited to, general industry conditions and competition; general economic factors, including interest rate and currency exchange rate fluctuations; the impact of pharmaceutical industry regulation and health care legislation; global trends toward health care cost containment; technological advances, new products and patents attained by competitors; challenges inherent in new product development, including obtaining regulatory approval; the Group’s ability to accurately predict future market conditions; manufacturing difficulties or delays; financial instability of international economies and sovereign risk; dependence on the effectiveness of the Group’s patents and other protections for innovative products; and the exposure to litigation, including patent litigation, and/or regulatory actions. The Group also depends on third parties to develop and market some of its products which could potentially generate substantial royalties; these partners could behave in such ways which could cause damage to the Group’s activities and financial results. The Group cannot be certain that its partners will fulfil their obligations. It might be unable to obtain any benefit from those agreements. A default by any of the Group’s partners could generate lower revenues than expected. Such situations could have a negative impact on the Group’s business, financial position or performance. The Group expressly disclaims any obligation or undertaking to update or revise any forward-looking statements, targets or estimates contained in this press release to reflect any change in events, conditions, assumptions or circumstances on which any such statements are based, unless so required by applicable law. The Group’s business is subject to the risk factors outlined in its registration documents filed with the French Autorité des Marchés Financiers. The risks and uncertainties set out are not exhaustive and the reader is advised to refer to the Group’s 2018 Registration Document available on its website (www.ipsen.com).
Bibliografia
- Choueiri TK et al. Nivolumab plus Cabozantinib versus Sunitinib for Advanced Renal-Cell Carcinoma. N Engl J Med. 2021; 384:829-841 DOI: 10.1056/NEJMoa2026982 .
- Motzer et al., ASCO-GU 2021. Nivolumab + cabozantinib (NIVO+CABO) vs sunitinib (SUN) as first-line therapy for advanced renal cell carcinoma (aRCC): extended follow-up and outcomes in the sarcomatoid subgroup of CheckMate -9ER.
- Cella et al., ASCO-GU 2021. Patient-reported outcomes (PROs) of patients (pts) with advanced renal cell carcinoma (aRCC) treated with first-line (1L) nivolumab plus cabozantinib (NIVO+CABO) vs sunitinib (SUN): the randomized phase 3 CheckMate -9ER trial.
- Kidney Cancer Factsheet. GLOBOCAN 2018. Accessed: March 2021. Available: https://gco.iarc.fr/today/data/factsheets/cancers/29-Kidney-fact-sheet.pdf.
- Kidney Cancer. Mayo Clinic. Accessed: March 2021. Available: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/kidney-cancer/symptoms-causes/syc-20352664.
- Infographic: Kidney Cancer. Mayo Clinic. Accessed: March 2021. Available: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/kidney-cancer/multimedia/kidney-cancer-infographic/ifg-20441505.
- Survival rates for kidney cancer. American Cancer Society. Accessed: March 2021. Available: https://www.cancer.org/cancer/kidney-cancer/detection-diagnosis-staging/survival-rates.html.
- Orlin, I et al. Renal cell carcinomas epidemiology in the era of widespread imaging. Journal of Clinical Oncology. 2019; 37:15. DOI: https://ascopubs.org/doi/10.1200/JCO.2019.37.15_suppl.e13083.