ESMO 2020: cabozantinib in combinazione con nivolumab dimostra benefici di sopravvivenza significativi nei pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato nello studio di Fase III CheckMate -9ER

ESMO 2020: cabozantinib in combinazione con nivolumab dimostra benefici di sopravvivenza significativi nei pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato nello studio di Fase III CheckMate -9ER

  • Cabozantinib in combinazione con nivolumab ha mostrato una sopravvivenza globale superiore e ha raddoppiato la mediana di sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta obiettiva rispetto a sunitinib, con un profilo di sicurezza favorevole
  • Benefici in efficacia sono stati osservati in tutti i sottogruppi chiave di pazienti, comprese tutte  le categorie di rischio secondo l’International Metastatic Renal Cell Carcinoma Database Consortium  e l’espressione di PD-L1
  • I pazienti trattati con cabozantinib in combinazione con nivolumab hanno riportato una qualità di vita, relativa allo stato di salute, significativamente migliore rispetto a quelli trattati con sunitinib nella maggior parte degli intervalli temporali
  • I dati sono stati selezionati per la presentazione durante il Simposio Presidenziale e sono contenuti nel Press Programme ufficiale del Congresso Virtuale 2020 della Società Europea di Oncologia Medica

PARIGI, FRANCIA, 19 settembre 2020 – Ipsen (Euronext: IPN; ADR: IPSEY) ha annunciato oggi la prima presentazione dei risultati dello studio di Fase III CheckMate-9ER, in cui cabozantinib in combinazione con nivolumab di Bristol Myers Squibb ha dimostrato miglioramenti significativi in tutti gli endpoint di efficacia, compresa la sopravvivenza globale (OS), nel carcinoma a cellule renali (RCC) non precedentemente trattato.1

Cabozantinib in combinazione con nivolumab ha ridotto il rischio di morte del 40% rispetto a sunitinib (HR:0.60 [98.89% Intervallo di Confidenza[CI]: 0.40–0.89]; p= 0.0010; OS mediana non raggiunta in entrambi i bracci). Nei pazienti trattati con la combinazione cabozantinib e nivolumab, la mediana di sopravvivenza libera da progressione (PFS), endpoint primario dello studio, è raddoppiatarispetto ai pazienti che hanno ricevuto solo sunitinib: 16.6 mesi rispetto a 8.3 mesi (Hazard Ratio [HR]: 0.51 [95% CI 0.41–0.64], p < 0.0001).

In aggiunta, cabozantinib in combinazione con nivolumab ha mostrato un tasso di risposta obiettiva superiore, con il doppio dei pazienti in risposta rispetto a sunitinib (56% vs. 27%), e l’8% dei pazienti rispetto al 5% ha ottenuto una risposta completa. Cabozantinib in combinazione con nivolumab è associato ad una maggiore durata della risposta paragonato a sunitinib, con una durata mediana di 20.2 mesi rispetto a 11.5 mesi. Inoltre, i pazienti trattati con la combinazione hanno presentato un tasso di interruzione del trattamento inferiore rispetto a sunitinib (44.4% vs. 71.3%), e un tasso di interruzione per progressione di malattia significativamente più basso rispetto a sunitinib (27.8% vs. 48.1%). Tutti questi risultati chiave di efficacia sono coerenti nei sottogruppi pre-specificati, tutte  le categorie di rischio secondo l’International Metastatic Renal Cell Carcinoma Database Consortium (IMDC)  ed espressione di PD-L1.

“Mentre assistiamo ad un progresso considerevole nel trattamento del carcinoma a cellule renali, dobbiamo continuare a ricercare nuove opzioni per aiutare sempre più i pazienti ad ottenere risultati positivi,” ha dichiarato il Dr. Toni Choueiri, direttore del   Lank Center for Genitourinary Oncology al Dana-Farber Cancer Institute e Jerome and Nancy Kohlberg Professor of Medicine all’Harvard Medical School. “I risultati del CheckMate -9ER dimostrano benefici di efficacia significativi con nivolumab e cabozantinib, che hanno notevolmente migliorato la sopravvivenza globale e raddoppiato la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta oggettiva, con risultati coerenti nei sottogruppi pre-specificati. Questi risultati, unitamente al profilo favorevole di tollerabilità e alla migliore qualità di vita, sottolineano la potenziale importanza di questo regime tra le combinazioni di immunoterapia e inibitori di tirosin-chinasi.”

Cabozantinib in associazione con nivolumab è ben tollerato, a dimostrazione dei profili di sicurezza già noti dell’immunoterapia e degli inibitori di tirosin-chinasi nel carcinoma a cellule renali (RCC) non precedentemente trattato. L’incidenza degli eventi avversi legati al trattamento (TRAEs), di qualsiasi grado e di alto grado, era leggermente superiore nella combinazione cabozantinib e nivolumab rispetto a sunitinib (97% versus 93% per qualsiasi grado; 61% versus 51% per grado 3 e superiore), con un tasso di interruzioni dovute al trattamento basso (7% per il solo cabozantinib, 6% per il solo nivolumab, e 3% per entrambi versus 9% per sunitinib). I pazienti trattati con cabozantinib e nivolumab hanno riportato una qualità di vita significativamente migliore, relativamente allo stato di salute, rispetto a quelli trattati con sunitinib nella maggior parte degli intervalli temporali, in accordo con il National Comprehensive Cancer Network/Functional Assessment of Cancer Therapy (FACT)-Kidney Symptom Index 19 (FKSI-19).

“L’Europa ha i tassi più alti del mondo di tumore del rene. Avendo raggiunto tutti e tre gli endpoint di efficacia, lo studio CheckMate -9ER consente ai medici, che devono trattare in prima linea il carcinoma a cellule renali avanzato (aRCC), di considerare la combinazione che è in grado di migliorare potenzialmente i risultati per i pazienti con malattia in rapida progressione, e, per i pazienti, questo si traduce in un miglioramento della qualità di vita legato allo stato di salute,” ha affermato la Dr. Cristina Suárez, Oncologo Medico al Vall d´Hebron University Hospital, Barcellona, Spagna, e sperimentatore principale dello studio di Fase III CheckMate -9ER.

Il Dr. Howard Mayer, Executive Vice President e Head of Research and Development di Ipsen ha aggiunto: “Questi risultati positivi sostengono il numero sempre crescente di dati sull’utilità di cabozantinib e sulla sua capacità di creare un ambiente tumorale più immuno-permissivo che può incrementare la risposta agli inibitori di checkpoint immunitari. Siamo impazienti di discutere questi risultati con le autorità sanitarie a livello globale per poter offrire questo nuovo regime di combinazione ai pazienti con tumore del rene non precedentemente trattato, una popolazione che, malgrado i recenti progressi, presenta la necessità di ulteriori opzioni terapeutiche che possano prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita.”

Questi risultati (Presentazione #696O_PR) sono stati presentati come Proffered Paper al Simposio Presidenziale del Congresso virtuale 2020 della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), il 19 settembre 2020 (dalle 19:34 alle 19:46).

Sulla base dei risultati di efficacia e sicurezza di CheckMate -9ER, Ipsen e Bristol Myers Squibb hanno presentato all’agenzia regolatoria europea (European Medicines Agency, EMA) la richiesta di variazione di tipo II per la combinazione cabozantinib e nivolumab. Il 12 settembre EMA ha convalidato le variazioni di tipo II, confermando che la richiesta è completa e avviando la procedura di revisione centralizzata di EMA. Inoltre, Bristol Myers Squibb e Exelixis, che detiene i diritti di commercializzazione e sviluppo in esclusiva di cabozantinib negli Stati Uniti, hanno recentemente completato le rispettive richieste alla Food and Drug Administration (FDA) per cabozantinib in combinazione con nivolumab e per nivolumab in combinazione con cabozantinib e, con i loro partner, stanno programmando la discussione dei dati di CheckMate -9ER con le autorità regolatorie di tutto il mondo.

Il carcinoma a cellule renali

Ogni anno vengono diagnosticati più di 400.000 nuovi casi di tumore del rene nel mondo.3 Di questi, il carcinoma a cellule renali (RCC) è il tipo più comune di tumore del rene, rappresentando circa il 90% dei casi.4,5 E’ due volte più comune negli uomini, e più dei due terzi dei decessi viene registrato nella popolazione maschile.3 Se diagnosticato in fase iniziale, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è alto, ma nei pazienti con RCC avanzato o con malattia metastatica  il tasso di sopravvivenza è decisamente inferiore, circa il 12%, non essendovi cure per questa malattia.6,7

Lo studio CheckMate -9ER   

CheckMate -9ER è uno studio randomizzato, multicentrico, di fase 3, in aperto, che ha valutato pazienti con carcinoma a cellule renali (RCC) avanzato o metastatico non precedentemente trattati.

In totale, 651 pazienti (23% a rischio favorevole, 58% intermedio, 20% sfavorevole; 25% PD-L1≥1%) sono stati randomizzati a ricevere cabozantinib e nivolumab (n = 323) versus sunitinib (n = 328). L’endpoint primario è la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Endpoint secondari includono la sopravvivenza globale (OS) e il tasso di risposta obiettiva (ORR). L’analisi primaria di efficacia ha paragonato la duplice combinazione rispetto a sunitinib in tutti i pazienti randomizzati. Lo studio è sponsorizzato da Bristol Myers Squibb e Ono Pharmaceutical Co e co-finanziato da Exelixis, Ipsen e Takeda Pharmaceutical Company Limited.

Cabozantinib

Cabozantinib è attualmente approvato in 54 Paesi, compresi Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia, Islanda, Australia, Svizzera, Corea del Sud, Canada, Brasile, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Macau, Giordania, Libano, Federazione Russa, Ucraina, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Serbia, Israele, Messico, Cile, Panama e Nuova Zelanda per il trattamento del RCC avanzato negli adulti trattati in precedenza con terapia mirata al VEGF; nell’Unione Europea, Regno Unito, Norvegia, Islanda, Canada, Australia, Brasile, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Giordania, Federazione Russa, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele, Messico, Cile, Panama e Nuova Zelanda per RCC avanzato a rischio intermedio-basso non trattati in precedenza; e nell’Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia, Islanda, Canada, Australia, Svizzera, Arabia Saudita, Serbia, Israele, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Singapore, Giordania, Federazione Russa, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Ucraina, Libano e Panama per HCC negli adulti trattati precedentemente con sorafenib.

Le raccomandazioni dettagliate per cabozantinib sono descritte nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto e in U.S. Prescribing Information (PI).

Cabozantinib è commercializzato da Exelixis, Inc. negli Stati Uniti e da Takeda Pharmaceutical Company Limited in Giappone. Ipsen detiene i diritti di esclusiva per la commercializzazione e per l’ulteriore sviluppo clinico di cabozantinib al di fuori degli Stati Uniti e Giappone.

Ipsen

Ipsen è un’azienda biofarmaceutica specializzata nell’innovazione e nelle cure specialistiche. Il Gruppo sviluppa e commercializza medicinali innovativi in tre principali aree terapeutiche – Oncologia, Neuroscienze e Malattie Rare. L’impegno in Oncologia è dimostrato dal portfolio sempre crescente di terapie fondamentali per il carcinoma della prostata, i tumori neuroendocrini, il carcinoma renale e il tumore del pancreas. Ipsen è inoltre ben presente nel settore Consumer Healthcare. Con un fatturato di più di 2.5 miliardi di euro nel 2019, Ipsen commercializza più di 20 farmaci in oltre 115 Paesi, con una presenza commerciale diretta in più di 30 Paesi. Il Settore R&D di Ipsen è focalizzato sull’utilizzo di piattaforme tecnologiche innovative e differenziate presenti all’interno dei maggiori centri biotecnologici e di life sciences (Paris-Saclay, France; Oxford, UK; Cambridge, U.S.). Il Gruppo impiega circa 5.800 dipendenti a livello globale. Ipsen è quotata a Parigi (Euronext: IPN) e negli Stati Uniti attraverso uno Sponsored Level I American Depositary Receipt program (ADR: IPSEY). Per maggiori informazioni  www.ipsen.com.

Ipsen—Cautionary Note Regarding Forward-Looking Statements

The forward-looking statements, objectives and targets contained herein are based on the Group’s management strategy, current views and assumptions. Such statements involve known and unknown risks and uncertainties that may cause actual results, performance or events to differ materially from those anticipated herein. All of the above risks could affect the Group’s future ability to achieve its financial targets, which were set assuming reasonable macroeconomic conditions based on the information available today. Use of the words “believes”, “anticipates” and “expects” and similar expressions are intended to identify forward-looking statements, including the Group’s expectations regarding future events, including regulatory filings and determinations. Moreover, the targets described in this document were prepared without taking into account external growth assumptions and potential future acquisitions, which may alter these parameters. These objectives are based on data and assumptions regarded as reasonable by the Group. These targets depend on conditions or facts likely to happen in the future, and not exclusively on historical data. Actual results may depart significantly from these targets given the occurrence of certain risks and uncertainties, notably the fact that a promising product in early development phase or clinical trial may end up never being launched on the market or reaching its commercial targets, notably for regulatory or competition reasons and also taking into consideration assessment delays of certain clinical trials in light of the ongoing COVID-19 pandemic. The Group must face or might face competition from generic products that might translate into a loss of market share. Furthermore, the Research and Development process involves several stages each of which involves the substantial risk that the Group may fail to achieve its objectives and be forced to abandon its efforts with regards to a product in which it has invested significant sums. Therefore, the Group cannot be certain that favorable results obtained during pre-clinical trials will be confirmed subsequently during clinical trials, or that the results of clinical trials will be sufficient to demonstrate the safe and effective nature of the product concerned. There can be no guarantees a product will receive the necessary regulatory approvals or that the product will prove to be commercially successful. If underlying assumptions prove inaccurate or risks or uncertainties materialize, actual results may differ materially from those set forth in the forward-looking statements. Other risks and uncertainties include but are not limited to, general industry conditions and competition; general economic factors, including interest rate and currency exchange rate fluctuations; the impact of pharmaceutical industry regulation and health care legislation; global trends toward health care cost containment; technological advances, new products and patents attained by competitors; challenges inherent in new product development, including obtaining regulatory approval; the Group’s ability to accurately predict future market conditions; manufacturing difficulties or delays; financial instability of international economies and sovereign risk; dependence on the effectiveness of the Group’s patents and other protections for innovative products; and the exposure to litigation, including patent litigation, and/or regulatory actions. The Group also depends on third parties to develop and market some of its products which could potentially generate substantial royalties; these partners could behave in such ways which could cause damage to the Group’s activities and financial results. The Group cannot be certain that its partners will fulfil their obligations. It might be unable to obtain any benefit from those agreements. A default by any of the Group’s partners could generate lower revenues than expected. Such situations could have a negative impact on the Group’s business, financial position or performance. The Group expressly disclaims any obligation or undertaking to update or revise any forward-looking statements, targets or estimates contained in this press release to reflect any change in events, conditions, assumptions or circumstances on which any such statements are based, unless so required by applicable law. The Group’s business is subject to the risk factors outlined in its registration documents filed with the French Autorité des Marchés Financiers. The risks and uncertainties set out are not exhaustive and the reader is advised to refer to the Group’s 2018 Registration Document available on its website (www.ipsen.com).

Bibliografia

  1. ESMO Virtual Congress 2020: Abstracts. ESMO. Accessed: September 2020. Available: https://cslide.ctimeetingtech.com/esmo2020/attendee/confcal_2/presentation
  2. World Cancer Research Fund. 2020. Kidney Cancer Statistics. Last accessed: September 2020. Available from: https://www.wcrf.org/dietandcancer/cancer-trends/kidney-cancer-statistics
  3. GLOBOCAN 2018. Kidney Cancer Factsheet. Last accessed: September 2020. Available from: https://gco.iarc.fr/today/data/factsheets/cancers/29-Kidney-fact-sheet.pdf
  4. Mayo Clinic. Kidney Cancer. Last accessed: September 2020. Available from: https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/kidney-cancer/symptoms-causes/syc-20352664
  5. National Cancer Institute. Renal Cell Cancer. Last accessed: September 2020. Available from: https://www.cancer.gov/types/kidney/patient/kidney-treatment-pdq
  6. American Cancer Society. Survival rates for kidney cancer. Last accessed: September 2020. Available from: https://www.cancer.org/cancer/kidney-cancer/detection-diagnosis-staging/survival-rates.html
  7. Renal cell carcinomas epidemiology in the era of widespread imaging. Journal of Clinical Oncology. 2019; 37:15. DOI: 10.1200/JCO.2019.37.15_suppl.e1308

Per informazioni

Giovanni Asta

Head of Institutional Affairs, Patient Advocacy & Communication

giovanni.asta@ipsen.com

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